18 maggio 2021

Le antiche tecniche pittoriche tra Medioevo e Rinascimento - Gocce di Medioevo

“Libro dell’Arte”, tecniche preziose tramandate nei secoli 

Il percorso della rassegna “Gocce di Medioevo” parte con un’introduzione alle antiche tecniche pittoriche che trovano il loro punto di riferimento nell’opera “Libro dell’Arte” di Cennino Cennini. Questo artista, nato a Colle Val d’Elsa, visse intorno alla metà del XIV secolo e scrisse uno tra i più importanti trattati dell’arte italiana, con un dettagliato approfondimento sui pigmenti e sui pennelli, sulle tecniche della pittura, dell’affresco e della miniatura, e in generale sui trucchi di un mestiere nobile e antico. “Libro dell’arte”, vera fonte di ispirazione del lavoro di studio e di ricerca di Silvia Salvadori, tramanda dunque informazioni preziose anche su come gli artisti dei secoli scorsi dipingevano in termini di supporti e di creazioni dei colori.

 

La tempera a tuorlo d’uovo e la creazione del colore

Tra le tecniche riportate da Cennini rientra quella particolare della tempera a tuorlo d’uovo che, attraverso una delicata alchimia compositiva, ha ottime capacità essiccative e coagulanti garantendo un colore lucente, brillante e durevole nel tempo. Il tuorlo viene diluito e mescolato con pigmenti, cioè terre e polveri di carattere naturale e originale utilizzate per creare le diverse sfumature tra cui rientrano anche materiali pregiati e preziosi come il blu lapislazzuli, l’oro zecchino in conchiglia o il rosso cocciniglia.

Quello che emerge è un vero e proprio processo alchemico che rende unica e irripetibile ogni opera, permettendo una pittura delicata e raffinata tra sottilissimi intrecci di colore, impalpabili velature, vivaci cromatismi e sottili lumeggiature dorate. La creazione del colore diventa un vero e proprio processo che prevede l’utilizzo per le velature del tuorlo d’uovo, del latte di fico e della bava di lumaca, con una ricerca attenta per ricavare il preciso colore desiderato attraverso anche l’utilizzo di resine, di mallo di noce e di altri prodotti naturali. La creazione di colore, nel Medioevo, prefigurava dunque un incontro tra l’arte e la naturalistica.

 

La scelta del supporto ligneo e la doratura

Una particolare attenzione riguarda la scelta del giusto supporto ligneo in grado di esaltare i contenuti e i colori, con la possibilità di prevedere anche l’utilizzo di legni pregiati o stagionati per molti anni. Tra i supporti rientrano, ad esempio, il pioppo, il tiglio, il salice ed il pero. La preparazione del supporto pittorico diventa una componente essenziale della stessa preparazione del dipinto, prevedendo anche più strati di imprimitura a gesso e colla di coniglio, lavorando sul retro con l’applicazione di traverse scorrevoli e incastri a coda di rondine per evitare possibili movimenti del legno, preparando il fondo con bolo rosso armenico e colla di pesce, e realizzando i primi intagli e decori a rilievo.

A impreziosire le opere, infine, sono le dorature interamente realizzate con foglie d’oro zecchino con tecniche particolari e ricercate: i motivi decorativi delle aureole e delle cornici sono incise a bulino e a pietra d’agata, mentre i broccati e i damaschi delle vesti sono sempre arricchiti da preziose decorazioni in argento e oro puro, con la possibilità di inserire pietre e gemme preziose intagliati dai migliori maestri orafi toscani. Terminata l’opera è prevista un’asciugatura di almeno tre mesi, seguita dalla verniciatura finale a mastice e cera d’api.

 

Un lavoro lungo e complesso per opere uniche di raro pregio estetico

L’applicazione dei concetti tramandati da Cennini e utilizzati dai grandi maestri tra Medioevo e primo Rinascimento, abbinati alle ricerche di artisti quali Silvia Salvadori, permette di ottenere opere uniche per bellezza, pregio, ricercatezza e raffinatezza cromatica. Si tratta di pezzi creati a mano, frutto di lavori lunghi e complessi che sono in grado di unire le antiche tecniche pittoriche con una capacità di esecuzione unica e inconfondibile.