Una finestra sul tempo

L’opera è un omaggio ad Arezzo e alla pittura di Piero della Francesca. L’elemento della scacchiera conserva una grande forza evocativa e simbolica. La scacchiera nell’arte rappresenta la matematica, la filosofia, la poesia e la pittura del Rinascimento dove tutto era costruito in modo rigorosamente geometrico. La dama dipinta in abiti rinascimentali, sorregge e abbraccia Arezzo immersa in uno spazio bianco come quasi spinta da una massiccia esplosione di pura energia. L’Arezzo dipinta da Giotto appare agli occhi degli spettatori come una vera e propria Gerusalemme celeste “come gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino”.

Misure: 80 x 100 cm

Categorie: Ritratto

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Descrizione

La particolarità di questo dipinto di Silvia Salvadori sta nell’impiego di gemme preziose ( zaffiro, smeraldo, ambra, corallo, lapislazzuli, cristallo di rocca, rubino e perle), le stesse descritte nell’Apocalisse di Giovanni e incastonate direttamente sulla superficie dorata. Notevole è la resa degli effetti di luce ed ombra sapientemente ricreati da Silvia nel panneggio della stoffa finemente ricamata ed incisa sull’oro zecchino. Ogni particolare del dipinto vuole essere un omaggio all’oreficeria medievale e alla millenaria tradizione orafa aretina. La figura è definita attraverso un delicato contorno lineare. Curve ritmiche e fluenti rendono il panneggio leggero ed elegante. Infine, il decorativismo stilistico tipico della pittura medievale e primo rinascimentale si ritrova anche nei dettagli naturali come le foglie e nel frutto del melograno.

Il dipinto è stato interamente eseguito a tempera al tuorlo d’uovo su fondo oro zecchino 23 carati. I pigmenti utilizzati sono quelli di Cennino Cennini e descritti nel Libro dell’Arte del 1370. La tempera al tuorlo d’uovo è una tecnica antichissima e molto raffinata utilizzata nel medioevo e nel Primo Rinascimento. Ogni tavola eseguita con questa particolare tecnica viene dapprima preparata seguendo uno schema stratigrafico. Il supporto scelto è sovente il pioppo o il tiglio ottenuto incollando verticalmente varie assi fra loro. La colla è l’originale descritta nel libro dell’Arte di Cennino Cennini; la colla forte ottenuta con “mozzature di carte pecorine”, ovvero colla di Pergamena detta di “coniglio”. Su ogni tavola viene incollata una tela di lino intera o a strisce, impregnata di colla con lo scopo di bloccare i movimenti del legno. La penultima fase prevede l’imprimitura ovvero la stesura di più strati (circa otto) di gesso sottile di Bologna o Volterra (Cennino Cennini, Il Libro dell’Arte). Il gesso viene poi rasato e al di sopra vengono poi eseguite le decorazioni a bulino o a pastiglia

Autore: Dipinto di Silvia Salvadori © 2021
Misure: 80 x 100 cm
Tecnica: tempera al tuorlo d’uovo su fondo oro zecchino. Pietre preziose e incisioni a bulino su oro

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